Via libera al pre-pensionamento «opzione donna». Le lavoratrici in possesso, al 31 dicembre 2019, di almeno 35 anni di contributi ed età non inferiore a 58 anni (se dipendenti, 59 anni se autonome), possono programmare d’incrociare le braccia, una volta trascorsi 12 mesi (18 se lavoratrici autonome) dalla maturazione dei requisiti (finestre). In tal caso, «tutta» la pensione sarà calcolata con la regola contributiva. Lo spiega l’Inps nella circolare n. 18/2020 di ieri. Per le lavoratrici di scuola e Afam la pensione decorre, rispettivamente, dal 1° settembre 2020 e dal 1° novembre 2020. I requisiti. L’Inps ricorda che hanno accesso alla pensione anticipata c.d. opzione donna le lavoratrici che hanno maturato, entro il 31 dicembre 2019, un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed età non inferiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) o a 59 anni (per le lavoratrici autonome). I requisiti d’età non sono adeguati agli incrementi alla speranza di vita. Le finestre. In secondo luogo l’Inps ricorda che, ai fini della decorrenza della pensione, si applicano le c.d. finestre. Pertanto, la «decorrenza» della pensione è fissata trascorsi: a) 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui la pensione venga liquidata a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti; b) 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui la pensione venga liquidata a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi. Comparto scuola. Alle lavoratrici dei comparti scuola e Afam, spiega ancora l’Inps, una volta maturati i requisiti, la prima decorrenza utile della pensione è fissata, rispettivamente, dal 1° settembre 2020 e dal 1° novembre 2020. Se i requisiti sono stati perfezionati entro il 31 dicembre 2019, tuttavia, potranno conseguirla anche successivamente alla prima decorrenza utile. Decorrenza che, in ogni caso, non può essere mai anteriore al 2 gennaio 2020 (data d’entrata in vigore della legge di Bilancio che ha prorogato l’opzione donna). Pensione contributiva. Infine (ma non per ordine d’importanza) l’Inps ricorda che, caso di opzione, la lavoratrice avrà una pensione calcolata «tutta» con il sistema contributivo.
di Daniele Cirioli
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